venerdì 16 settembre 2005

Militanza e Feste de l'Unità...

Lunedì scorso è finita la Festa provinciale de l'Unità di Ravenna.
Bene, direte voi.
Mica tanto, dico io.
E' il primo anno in 31 che ne ho che non ci lavoro. Ci sono periodi in cui non può materialmente fare tutto, il punto è che ho scelto di non andarci, e questa, per me, è stata una scelta difficile e sopratutto dolorosa.
Le Feste de l'Unità si basano sul volontariato, dei cuochi e camerieri per i ristoranti, e dei gestori delle pesche, tombole ecc...
Sin da quando mi ricordo ho "aiutato" nella piccola pesca della festa della sezione dei miei genitori. Anche da piccolissima facevo pescare la gente, con la supervisione della mia cuginetta!
Al festival provinciale, quello grande, io ho iniziato a lavorare sugli 11 anni, prima in cucina a fare i crostini sui 14 anni in sala a servire.
Ero io con i miei genitori, più un'altra marea di gente, e c'era solidarietà, voglia di fare, il vero spirito della festa di volontariato per aiutare il partito.
Ho conosciuto molta gente, in gamba, e da allora ho un'amica che è rimasta nonostante tutte le intemperie.
La sera, chiuso lo stand, si cucinava per quelli che avevano lavorato, si faceva un tavolone e si passavano un paio d'ore a ridere e scherzare, c'era il gruppo.
Poi qualcosa è cambiato. Qualche anno fa i miei hanno deciso di non venire più, mio padre ha smesso di fare la tessera del partito per serie questioni di dissidio con il partito stesso sia a livello nazionale che locale, la loro è stata una scelta, un segnale.
Io ho continuato, ma la prima sera, quando sono giunta allo stand e i miei non c'erano è stato triste, e difficile.
Ora non ho più ragione per andare a lavorare, quest'anno non mi hanno neanche chiamato per chiedermi se ero disponibile. E così ho smesso, e mi dispiace, ma il partito si sta sfaldando e la dirigenza non sta facendo niente per avvicinare i giovani, per tenere insieme i vecchi. Non si può sperare di ottenere i voti solo perchè la gente non vuole votare a destra, bisogna dargli qualcosa.
Io sono di sinistra, e credo fortemente in molti dei valori che la sinistra mi ha insegnato negli annni, ma non mi ritrovo in nessun partito, e questo, per chi è cresciuto all'ombra del PCI è un grosso vuoto.
Mi rendo conto che sto facendo il gioco di Berlusconi, quello di disinteressarmi, di starmene sulle mie, è quello che vuole, un popolo che non pensa e non si interessa.
Però la sinistra lo combatte solo a parole e polemiche, senza fare qualcosa di concreto alla base.
Pensiero di Federica aka Lunara delle 10:36 |  

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